giovedì 17 febbraio 2011

cecità volontaria

Ecco che si comincia: corsi intensivi di due settimane, e poi subito due esami: questo è il primo.
L'argomento del corso era la "visione" e la cecità: abbiamo analizzato opere letterarie e artistiche sull'argomento, intervistato non vedenti e siamo anche stati al "dialogo nel buio", un percorso tutto da provare all'interno dell'istituto per non vedenti, nella piu completa oscurità, guidati da un cieco che, lì dentro, sembrava vederci più di noi.
L'esame consisteva in un lavoro di gruppo con presentazione sulla parte dell'argomento trattato che più aveva destato il nostro interesse. Io ho lavorato insieme ad Elia, Milos, Stefano e Giorgio, persone conosciute appena due settimane prima. Le idee si sono accavallate e fuse insieme, e alla fine abbiamo deciso di trattare, nella nostra opera, la "cecità volontaria", e cioè l'atteggiamento di indifferenza, di "non voler vedere" che il mondo ha nei confronti delle realtà scomode. infatti al centro di questa televisione sputa-notizie, su un paio di occhi dietro le sbarre, abbiamo scritto "chi è il vero cieco?" in Braille, con delle pultine da disegno.
E così ha inizio la mia vita qui alla Naba!


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